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Affascinante figura di gallerista intellettuale e compagno di strada degli artisti, negli anni settanta e ottanta Gianfranco Bellora (Tre-cate 1930 Milano 1999) ha saputo creare, attraverso l'attività dello Studio Santandrea e del Centro Culturale d'Arte Bellora, un proficuo contesto di scambio e di dibattito, presentando, a partire dal 1969, le esperienze italiane e internazionali del de-col-lage, della Mec-Art e del Nouveau Réalisme, ma anche mostre personali e collettive di alcuni protagonisti italiani dell'astrazione e della neoavanguardia post-informale. Con l'inizio del nuovo decennio, e grazie alla fondamentale mediazione di Emilio Isgrò, Bellora cominciò a raccogliere ed esporre sistematicamente l'opera dei principali autori italiani e stranieri delle più recenti ricerche verbovisuali. Dopo la sua scomparsa, la moglie Anna Spagna ha destinato alcuni nuclei della collezione Bellora al Mart di Rovereto e alla Casa della memoria e delle arti di Vizzini, completando ora la propria attività di valorizzazione della raccolta con questa nuova donazione di 21 opere e dell'Archivio Bellora al Museo del Novecento di Milano. La donazione comprende opere di Vincenzo Accame, Alessandro Algardi, Roberto Comini, Francesco Correggia, Fernando De Filippi, Agostino Ferrari, Elio Marchigiani, Umberto Mariani, Stelio Maria Martini, Giorgio Milani, Magdalo Mussio, Lamberto Pignotti, Sarenco, Anna Spagna, Adriano Spatola.